Fabio Falso

Englaro in tv da Fazio, recita a senso unico

DI LUCIA BELLASPIGA

Un copione, sempre lo stesso, mandato a memoria e riproposto senza alcuna variante: sono gli ‘elenchi’ di definizioni relative alla povera Eluana Englaro letti ieri sera in tandem da Fabio Fazio e Beppino Englaro su Rai 3 a ‘Vieni via con me’. Tanta attesa, poi nulla di nuovo sotto il sole: Eluana aveva scelto di morire, Eluana lo aveva espresso molte volte quando era una ragazzina piena di vita perche’ era consapevole e informata, Eluana che ha parlato per la bocca di suo padre… Englaro in questi quasi due anni dalla morte della figlia non ha mai risposto a chi gli faceva notare le incongruenze, non ha mai fatto chiarezza sulle tante falsita’ uscite sui giornali, e non lo ha fatto neanche ieri. Ha solo confermato ‘il desiderio di libertà’ di Eluana rispetto a ‘quello che lei avvertiva come violenza’ (cosi’ Englaro ha sempre definito l’amore con cui le suore Misericordine l’hanno assistita per 15 anni, ricevendola proprio dalle mani di quel padre che di loro dira’ ‘me l’hanno violentata’). Ha sostenuto che Eluana gia’ da ragazzina aveva messo in conto tutto e dichiarato di non voler vivere in quelle condizioni di disabilita’ (‘conosceva nello specifico la condizione che la sorte le ha poi riservato’). Aveva le idee ‘molto chiare’ anche su cos’e’ davvero la coscienza di uno stato vegetativo e ‘mai avrebbe tollerato la continua profanazione del suo corpo’, che non e’ quanto le han fatto a Udine nei giorni dell’atroce agonia ma a Lecco, negli anni di una dignitosa vita da disabile, senza sofferenze e non sapremo mai con quale grado di coscienza. Infine i principi di diritto che sarebbero sanciti dalla Cassazione con la vicenda di Eluana: ‘Il rifiuto di terapie fino ad arrivare alla morte non puo’ incontrare un limite, e non puo’ essere confuso con l’eutanasia’. Parola che Englaro in questi due anni dalla morte della figlia ha piu’ volte definito ‘esecrabile’, altre volte un ‘segno di civiltà’ auspicabile anche in Italia. Meno ipocrisie nelle parole di Mina Welby, moglie di Piergiorgio, morto nel 2006 dopo il distacco dal respiratore: ‘C’e’ molto da fare. C’e’ la lotta per l’eutanasia con i radicali’, ha letto dalle ultime parole del marito. Accanto a entrambi un Fazio semicommosso, le sue mani sulle loro spalle. Mai una sola volta tra i suoi invitati uno dei 3.000 genitori delle altre Eluane, quelli che le curano nelle loro case, senza chiedere che di essere aiutati. E sul fine vita si e’ espresso anche un altro invitato di Fazio, il segretario del Pd Pierluigi Bersani: ‘Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non puo’ deciderlo il Parlamento’.

Avvenire 16-11-2010 pag. 11

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La trappola del Travelsex della SIGO-IPPF per la Meloni e i giovani

On. Giorgia Meloni

e p.c   al Governo Italiano

”  al Consiglio Direttivo SIGO

Con il Travelsex si vuole proprio l’opposto di quello che ufficialmente ci si propone! “Ricerche condotte negli Stati Uniti evidenziano il fatto che più programmi contraccettivi sono diretti a giovani, più gravidanze, aborti, promiscuità, malattie veneree e cancro della cervice ne risultano” (Sex Education for Bureaucrats », The Scotsman, June 29, 1981). Anche Malcom Potts, già direttore dell’IPPF londinese, alla Conferenza di Dacca sulla Popolazione del 1969, affermò, come appunto è stato: “Man mano che la gente si volgerà alla contraccezione su vasta scala, vi sarà un aumento, e non una diminuzione, degli aborti!” …e di malattie veneree, sterilità, cancro dell’utero, come appunto avviene!

Voglio concederLe, sig. Ministro, l’attenuante di essersi fatta ingannare dalla SIGO, un’associazione di neomalthusiani, come il dott. Potts! Il suo tesoriere, infatti, il dott. Emilio Arisi, è il presidente dell’IPPF (Federazione Internazionale per la Pianificazione Familiare, fondata dalla famigerata Margaret Sanger) Italia. Si legga poi l’appello della SIGO, il 24 giugno u.s. (veda http://www.sigo.it/Articoli.asp?Tipo=ComunicatoStampa&ID=604) al presidente Berlusconi e al ministro Frattini, che leggono per conoscenza, in partenza per il G20 del Canada per chiedere di finanziare “la pianificazione familiare”, cioè, “la contraccezione, la sterilizzazione e l’aborto”.

Non credo che Le convenga e sopratutto non penso che giovi ai giovani, di cui è ministro, – non come, almeno lo spero, fu la Bindi(co) della Famiglia! – ingrassare il mercato della contraccezione, al solo scopo di farli poi piangere. Forse sarebbe il caso di chiedersi se davvero fa bene ad illudere e a ingannare i nostri giovani, dicendo loro: “in viaggio e se a rischio di aborti e di malattie veneree, potete avere tranquillamente rapporti sessuali occasionali, se protetti dalle pillole e dai preservativi del ministro della gioventù!”!?

Vorrei vedere se un domani ad un suo figlio o ad una sua figlia direbbe la stessa cosa, che ora insegna ai nostri ragazzi: “unisciti con chiunque ti capita a tiro, anche se pensi possa avere la sifilide o peggio l’AIDS, purché usi il profilattico!”? Tolga il patrocinio all’IPPF e se un domani Le chiederanno ancora qualcosa, si accerti prima che non ci sia il trucco, perché potrebbe trovarsi ad essere lodata insieme ad essa dalla Cina per il finanziamento di sterilizzazioni e di aborti forzati. Buone vacanze, senza il Travelsex dell’IPPF,

M.R.

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DI.CO IN SPAGNOLO

Raro, solapado, infame artilugio que ha sido puesto a punto por lo psiquiatras, demόgrafos, sociόlogos , economistas , entomologos por cuenta de los neomalthusianos a fin de:

_ adulterar y disolver la familia, por que en si misma se generan los hijos.

_ quitar los padres a los niňos y los niňos a los padres “culpables” por el hecho de                 educarles y ser ,por lo tanto, un baluarte contra el relativismo ético.

_ dejar a las mujeres y los hombres solos , sin puntos de referenzia ,en un estrado confusional, desesperados, titéres a la merced del poder político-econόmico-mediatico neomalthusiano.

_ “normalizar” y exaltar la homosexualidad para atraer y atrapar en si misma “los jovenes aspirantes reproductores” de la especie humana a fin de esterilizarlos.

La cabeza del pulpo representa “los más ricos entre los ricos” con las variadas fundaciones: Rockefeller, Ford, Packard, Population Council , IPPF, Turner CNN, y otras como: Soros, en más agencias  ONU ( UNFPA) , OMS, Banco Mundial ,FMI, CLUB de Roma ,etc.

El cuello es la “dictadura del relativismo” es decir el arma que usan para realizar el control demográfico y subyugar el mundo.

El cuerpo del pulpo representa el control demográfico.

Los tentáculos las lineas directrices de lucha a la vida y son las siguentes:

●Planificaciόn familiar ,es decir contracepciόn, esterilizaciόn , aborto:

●Destrucciόn de la instituciόn familiar.

●Difusiόn de la homosexualidad.

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Sit-in tribunale Vallo della Lucania 23 aprile 2010

http://www.youtube.com/user/nogenocidio

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ELETTORI DEL LAZIO NON VOTATE LA BONINO. VE LO CHIEDONO I 5 MILIONI DI UCCISI DA LEI CON L’ABORTO ED ANCHE ELUANA ENGLARO

Non ce lo stanchiamo mai di ripetere: La Bonino è solo una sicaria neomalthusiana. http://www.nogenocidio.org/2008/03/21/manifesto-neomalthusiano/index.html

Nient’altro! Sa costruire solo trappole, – la 194 insieme a Peccei, agli Agnelli, a La Stampa, ad Achille della Ragione http://www.nogenocidio.com/tag/28-aprile-1978-data-infausta/

e condizionamenti mentali

www.nogenocidio.com/…/il-condizionatore-mentale-riotta-dopo-aver-ucciso-welby-ed-eluana-scappa-dalla-rai-tv/

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HANNO SEMPRE PRONTA UNA CATASTROFE, UNA PSICOSI COLLETTIVA, DIETRO L’ANGOLO!

“Gli inviti a non fare figli favoriscono la crisi”.Con queste parole Ettore Gotti Tedeschi, economista e presidente dello Ior, ha commentato sul Corriere della sera  del 21 novembre il rapporto dell’Unfpa, secondo cui per fermare il cambiamento climatico bisognerebbe ridurre le nascite.

Dopo aver ricordato che nessuna delle previsioni catastrofiche degli ambientalisti radicali si è mai avverata,Gotti Tedeschi ha denunciato il “malthusianismo che non ha nulla di scientifico”. Secondo il presidente dello Ior le cose stanno esattamente al contrario e cioè che “è stato il crollo della natività in Usa, Europa e Giappone a generare la crisi economica e quindi anche il blocco degli investimenti a tutela dell’ambiente.”

Le previsioni dei neomalthusiani che a metà degli anni ’70, prevedevano che milioni di persone sarebbero morte di fame, in Asia, se la popolazione avesse mantenuto il tasso di crescita, si sono dimostrate assolutamente sbagliate.

Al contrario – ha spiegato Gotti Tedeschi – “ci siamo impoveriti noi, l’Occidente a crescita zero. Loro, crescendo, hanno generato tanta ricchezza da tenere in mano il debito Usa”.

All’obiezione secondo cui se  cresce il numero delle persone crescono le bocche da sfamare, il presidente dello Ior ha risposto: “Quando il tasso demografico è zero o poco più, la popolazione invecchia e i costi fissi aumentano, non si possono diminuire le tasse, si bloccano sviluppo, investimenti e risparmio. E per compensare s’inventa una finanza come s’inventa la crescita. Si favorisce la crescita a debito: le famiglie s’indebitano di anni successivi di redditività per anticipare i consumi. E quando non possono più pagare salta tutto”.

La proposta di limitare le nascite e favorire la decrescita economica dei neomalthusiani, per Gotti Tedeschi “Sarebbe un disastro”. Il problema dei neomalthusiani è che ce l’hanno con l’uomo. Benedetto XVI, nella Caritas in veritate, ci ha fatto capire che l’origine della crisi è aver negato la vita”.

Gotti Tedeschi ha fatto riferimento al discorso del Papa alla Fao, quando ha affermato che la  Terra

Può sfamare tutti. “C’è un passaggio formidabile, nell’enciclica – ha sottolineato – per fare vera economia, dice, la ricchezza va distribuita. Se io ho i soldi e lei no, a chi vendo? Non è solo carità: i ricchi restano ricchi solo se diventano ricchi i poveri. E questa è la verità delle legge economica naturale, scritta da un Papa che è un grande intellettuale e un grande economista. Con buona pace di Max Weber, del resto, l’economia di mercato non l’hanno inventata i protestanti, ma i francescani, i domenicani, i gesuiti…” .

Il presidente dello Ior ha ripetuti gli stessi concetti in un editoriale pubblicato da il Sole24Ore, il più diffuso quotidiano economico italiano.

In un articolo pubblicato in prima pagina il 25 novembre con il titolo “Se l’economia va male non diamo la colpa ai figli” Gotti Tedeschi ha ribadito che il maggior economista-demografo contemporaneo, Afred  Sauvy, ha spiegato e dimostrato che tra crescita della popolazione e sviluppo economico c’è una perfetta correlazione, ma ancora oggi, ”Altri studiosi affermano disinvoltamente che (…) il crollo della natalità ha fatto bene ai Paesi occidentali”.

Eppure ricorda Gotti Tedeschi la stessa Onu spiegò che tra il 1900 e il 2000 la popolazione mondiale si cresciuta di 4 volte, ma il Pil mondiale era cresciuto di ben 40 volte.

E’ vero che il reverendo Malthus nel 1798 e l’economista del Mit Lester Thurow  più recentemente, hanno cercato di spiegare che  per far crescere il Pil si devono ridurre le nascite, ma altri due economisti, Shumpeter e Solow, negarono queste teorie maltusiane  proponendo come soluzione invece proprio la crescita la crescita del numeratore, cioè il genio innovativo dell’uomo capace di sviluppare tecnologie per  far crescere il Pil senza ridurre le nascite.

L’editoriale di Gotti Tedeschi si conclude spiegando che dietro al dibattito sul cambiamento climatico c’è un tentativo di suggestione l’opinione pubblica  ”affinché si veda nell’uomo e nelle nascite origine e causa della distruzione della Terra”.

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L’UNFPA batte cassa per contraccettivi e aborti per limitare i cambiamenti climatici. Come volevasi dimostrare.

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi sullo stretto legame che unisce ideologia verde catastrofista al perseguimento di politiche di controllo e di riduzione delle nascite, li ha visti svanire leggendo l’ultimo rapporto annuale dell’Unfpa (United Nation Population Fund, l’ufficio delle Nazioni Unite per la popolazione).

Nel rapporto annuale sullo stato della popolazione mondiale, presentato il 18 novembre, l’Unfpa non fa mistero  dei suoi obiettivi e presenta come unica soluzione per impedire i cambiamenti climatici che si starebbero verificando a causa delle emissioni di  anidride carbonica prodotta dall’uomo, quella di ridurre la nascite e la le famiglie, diffondere massicciamente ed in maniera capillare aborto e contraccettivi di tutti i tipi, limitare la crescita e l’espansione dell’umanità.

Nel rapporto intitolato “Di fronte ad un mondo che cambia: le donne, la popolazione, il clima” si afferma che la minaccia più grande al futuro del mondo sono i cambiamenti climatici e che per fermarli l’unica soluzione è quella dell’accesso universale alla “salute riproduttiva da parte di tutte le donne del mondo”, in modo da ridurre la fertilità e così  “ridurre le emissioni di gas serra nel lungo periodo”.

L’Unfpa invita tutte le nazioni del mondo a “finanziare integralmente i servizi di pianificazione familiare e forniture di contraccettivi”:

Nella realtà dei fatti il rapporto dell’Unfpa risulta doppiamente ingannevole, perché, nonostante la propaganda imperante, non è affatto dimostrato che le variazioni climatiche dipendano dalle attività umane e secondariamente perché la riduzione della popolazione, oltre a violare il diritto fondamentale alla vita, genera disastri, limitando lo sviluppo ed il progresso dei popoli.

Sulla solidità scientifica della teoria del Riscaldamento globale pesa o scandalo che ha coinvolto il CLIMATIC RESEARCH UNIT, una delle fonti finora più accreditate, da cui sia l’Ippc che tutti i sostenitori del Global Warming prendevano indicazioni.

E’ risultato infatti che gli esperti del Climatic research unit manipolavano i dati al fine di dimostrare la natura antropica dei cambiamenti climatici ed i suoi eventuali effetti catastrofici, inoltre facevano pressioni sulle riviste scientifiche perché non venissero pubblicati saggi e articoli con ipotesi opposte.

Lo scandalo è così grande che si aprla già di “Climagate” e l’Università di Glasgow East Anglia, dove sono stati pubblicati alcuni dei messaggi e-mail dove si spiega come manipolare i dati, ha nominato l’ex rettore, sir Muir Russell, a capo di una commissione di inchiesta.

In conseguenza dello scandalo, Al Gore, il quale ha illustrato il documentario “An inconvenient truht” sui dati del Climatic research unit, ha dovuto annullare le conferenze che avrebe dovuto tenere per presentare il suo nuovo libro “Our choice” in occasione del summit di Copenhagen.

In merito al Rapporto dell’agenzia ONU sul popolazione, Peter C. Smith della International Right to life federation americana ha rilevato come le agenzie come l’Unfp abbiano sempre bisogno di una “catastrofe incombente”  per garantirsi il finanziamento delle loro attività.

“Il vero rischio catastrofe – ha osservato Smith – è l’inverno demografico che colpisce i Paesi sviluppati e che si sta diffondendo anche in quelli in via di sviluppo”.

Gli esponenti pro vita statunitensi hanno visto con preoccupazione anche le dichiarazioni favorevole al rapporto dell’Unfpa di John Holdren.

Holdren è il consigliere scientifico del presidente Barak Obama, direttore dell’Ufficio della Casa Bianca per le politiche di scienza e tecnologia.

Già negli ani settanta John Holdren si fece notare per alcuni scritti in cui proponeva misure di aborto e sterilizzazione forzata. I pro life americani sono anche preoccupati per il ruolo che l’Unfpa ha avuto nei programmi coercitivi del figlio unico in Cina. A causa di questo coinvolgimento il Dipartimento di Stato Usa sospese i finanziamenti all’Unfpa. Ma nel marzo del 2009 il presidente Barak Obama  ha disposto di fornire 50 milioni di dollari per l’Unfpa, nonostante le preoccupazioni circa il coinvolgimento con programmi di riduzione delle nascite con il governo cinese.

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SMASCHERATA L’ENNESIMA PSICOSI COLLETTIVA NEOMALTHUSIANA. IL GLOBAL WARNING E’ UN NOBEL CAVALLO DI TROIA DELL’ASTUTO, COME IL SUO MAESTRO PECCEI, AL GORE!

“Sappiamo tutti che in questo dibattito il problema non è affatto ciò che è vero o falso”.

Ma  “il controllo demografico”  sterminando gli uomini già prima della nascita, con la depressione cronica, con l’omosessualità, con l’eutanasia, vero? Delinquenti!

Ecco la spy story informatica che ha messo in imbarazzo i catastrofisti climatici
Furti, lettere e codici: a qualcuno piace molto caldo

“Sono abituato ad avere a che fare con tutta la faccenda del 1998, e la possibilità che si stia andando verso un periodo più lungo – 10 anni – al di là di quanto ti aspetti dalla Niña. Sarà speculazione, ma se questa possibilità la vedo io, c’è il rischio che la vedano anche altri. Ad ogni modo, penso che taglierò gli ultimi punti dalla curva prima del mio prossimo discorso, in modo che quel trend verso il basso sembri l’effetto della fine della serie, piuttosto che il risultato dei recenti anni freddi”.

Se fosse stato Michael Crichton a scrivere la storia di e-mail rubate all’Università dell’East Anglia che in questi giorni preoccupa (e non poco) alcuni dei più influenti climatologi del mondo, in pochi avrebbero trovato il romanzo noioso. Nella notte di venerdì 20 novembre il Centro di ricerca sul clima (Cru) dell’Università inglese ha subito un attacco da parte di un pirata informatico (forse agevolato da una talpa interna) che ha pubblicato su un server russo 62 mega byte di e-mail e allegati scambiati dal 1996 a oggi tra gli scienziati del famoso Centro che da tempo collabora con l’Ipcc nella stesura dei rapporti dell’Onu sui cambiamenti climatici (rapporti in cui si sostiene che le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo starebbero surriscaldando pericolosamente il nostro pianeta).

Nella mattina di venerdì diversi blog specializzati (primo tra tutti Air Vent, poi Climate Audit e What’s up with that) riportano la notizia con alcuni stralci di queste e-mail. Subito i cosiddetti “scettici” dell’origine antropica del global warming si affrettano a dire che in quelle mail c’è la pistola fumante del grande raggiro perpetrato dai cosiddetti “catastrofisti”: in effetti la lettura di questa corrispondenza (scaricabile ormai da molti siti sulla rete, primo tra tutti quello del Wall Street Journal) svela un fitto scambio di informazioni e pareri tra gli studiosi del global warming su come filtrare le informazioni per selezionare cosa far passare al pubblico e cosa no. In poche parole, i climatologi si consigliano a vicenda di non pubblicare dati e numeri che contesterebbero la loro teoria.

Fino a venerdì pomeriggio nessun sito di informazione riprende la notizia, soprattutto in Italia. Solo Climate Monitor, un blog scientifico che si occupa di climatologia, parla della faccenda invitando intanto alla calma. Al momento infatti nessuno ha ancora né smentito né confermato la fuga di materiale dal Cru. Il Foglio contatta l’Università dell’East Anglia: un portavoce conferma “l’attacco di un pirata informatico” ma non garantisce che tutto il materiale finito in rete sia genuino. Nel tardo pomeriggio la Bbc dà la notizia del furto di e-mail senza accennare nello specifico al loro contenuto; poco dopo il Guardian fa lo stesso, ma citando alcuni nomi di scienziati presenti nella corrispondenza elettronica e riportando alcuni brani della stessa. Tra questi, quello che più ha eccitato gli scettici:

Uno degli scienziati più attivi in questo scambio di e-mail, P. J., scrive a diversi colleghi che ha “appena utilizzato il trucchetto di Mann (noto climatologo, ndr) per nascondere il declino (delle temperature, ndr) in alcune serie a partire dal 1981”.

A questo punto sulla rete è il caos, le parole “trick” (trucchetto) e “hide the decline” (nascondere il declino) sono inequivocabili, dicono in molti. Nella sera di venerdì anche il New York Times racconta l’accaduto. Sabato, in Italia, solo il Foglio ne parla: il mistero è ancora fitto, nessuno degli scienziati coinvolti ha parlato nel merito (alcuni sono intervenuti per dire che il furto di corrispondenza è un reato). Domenica il Corriere della Sera e la Stampa scrivono dell’accaduto. Lunedì sui giornali italiani non c’è già più traccia della notizia, che invece resta nei giornali internazionali: il Wall Street Journal gli dedica l’intera pagina tre, ieri, e quello stesso articolo è il più letto del giorno sul sito Web. Altre mail vengono pubblicate. E’ ancora P. J. a scrivere:

“Non voglio vedere nessuno di questi studi nel report dell’Ipcc. K. e io li terremo fuori in un modo o nell’altro, anche se dovessimo arrivare a ridefinire che cos’è un peer-review”.

Tecnicamente il “peer review” è un processo con cui viene valutata la qualità di una ricerca, per decidere se pubblicarla su una rivista o finanziarla. Questa viene sottoposta al giudizio di altri scienziati esperti nello stesso campo dell’autore e scelti nella comunità internazionale. Di cosa parlano questi studi per la cui non pubblicazione il professor P. J. sarebbe pronto a ridefinire la procedura di questo processo? I siti che riportano la notizia parlano di studi “non utili alla causa del global warming antopico”. A questo punto le reazioni non ufficiali hanno cominciato a uscire: gli scienziati coinvolti hanno scritto la loro versione su Real Climate, un blog nato proprio da alcuni di loro. La cosa interessante è che non è arrivata nessuna smentita su quanto scritto nelle mail (a questo punto da considerare tutte genuine?), ma solo precisazioni sul significato di alcuni termini usati in gergo colloquiale e accuse di “decontestualizzare” i contenuti degli scambi epistolari. Resta il fatto che i contenuti sono abbastanza espliciti, e misteriosamente quasi nessun quotidiano li ha analizzati.

La linea che sta passando – anche in Italia – è che questo “attacco” sia stato portato da chi vuole far fallire la Conferenza sul clima di Copenaghen. Così, la Stampa domenica intervistava il geologo Bob Ward che sosteneva come “le mail dell’East Anglia vergognosamente rubate mostrano solo la frustrazione degli scienziati per i continui attacchi di questi sedicenti scettici che sanno dire solo di no”. In sostanza, in quelle e-mail ci sarebbero solo le lamentele di chi sta salvando il mondo ma non è capito dai colleghi “negazionisti”, e non la prova che questi scienziati falsificassero i dati perché non sapevano come sostenere la loro teoria di fronte alla realtà. Leggiamo questo passaggio da una lettera di K.T. riportato anche dalla Stampa:

“Il fatto è che non possiamo spiegare l’assenza di riscaldamento in questo momento storico”.

Tranne il Telegraph (che sul suo sito pubblica un’interessante antologia delle frasi più contestate) e pochi altri, nessuno sottolinea l’incertezza scientifica che appare evidente nei botta e risposta tra i membri del Cru. Si fa notare solo quanto sia sospetto che proprio a pochi giorni da Copenaghen questo materiale sia stato reso pubblico. Il Guardian si lancia addirittura in una excusatio non petita: “Non ci sono tracce di alcuna cospirazione tra climatologi, allora perché la risposta dell’Università dell’East Anglia è stata così patetica?”. In effetti dalla sola lettura delle e-mail è difficile parlare di complotto organizzato, ma si può notare una rete di connivenze, omertà e collusione votata allo scopo di dimostrare le proprie idee, più che trovare per esse conferme scientifiche. Così almeno la pensa Lord Lawson, Chairman della Global Warming Policy Foundation, che ieri ha chiesto che si apra un’inchiesta sui contenuti “molto gravi” delle mail, “che colpiscono al cuore l’integrità e la credibilità scientifica”. Scrive M.M. in una delle e-mail:

“Sappiamo tutti che in questo dibattito il problema non è affatto ciò che è vero o falso”.

Ognuno può avere gli amici che gli pare, ma certo non può non destare qualche sospetto la vicinanza che emerge dal materiale del Cru tra gli scienziati e certe organizzazioni ambientaliste dall’approccio spesso poco scientifico per quello che riguarda i cambiamenti climatici. Così ci sarebbe la richiesta a Greenpeace di un endorsement alla “causa” (sic) fatta appena prima della ratifica del protocollo di Kyoto, e la richiesta fatta dal Wwf australiano perché il Centro di ricerca alzi la percentuale di rischio di occorrenza di siccità ed eventi estremi in Australia, così che il Wwf possa fare un “big public splash”, un gran bel botto.
Detto questo, come ha scritto in un editoriale il blog Climate Monitor, sono i 3.500 file allegati alle e-mail la parte più interessante della storia.

E’ lì che chi se ne intende potrà verificare se e cosa sia stato occultato. “Se le e-mail del Cru possono essere aperte a interpretazioni, il codice commentato dal suo programmatore ci dice come sono andate le cose”, scriveva ieri il blog di Anthony Watts (wattsupwiththat.com), un famoso meteorologo assai attivo nel blogsfera. Il codice in questione è il programma usato per costruire l’insieme delle temperature medie superficiali (il dataset), i cui dati provengono dalle osservazioni sparse per il mondo (sia terrestri sia superficiali) e che in sostanza è fondamentale per capire se fa più caldo o più freddo. Dopo essere stati trattati, ovvero normalizzati in una griglia, corretti in base a molti parametri, i dati vengono mediati su scala spaziale globale e su scala temporale mensile e resi pubblici. Il dataset si chiama “Hadcrut3” ed è una delle fonti più accreditate nello studio dell’andamento delle temperature. Nonostante le tante richieste di molti scienziati, questo codice non era mai stato rilasciato per intero. Un lettore particolarmente attento ha spulciato tra gli allegati trovandolo accompagnato da un’annotazione molto curiosa:

Il programmatore del codice consiglia di “non inserire nel grafico (dati, ndr) successivi al 1960 perché questi saranno artificialmente aggiustati per sembrare più simili alle vere temperature”.

Si legge ancora sul blog di Anthony Watts: “I dati o raccontano la storia della natura oppure no. E dati che sono stati ‘artificialmente aggiustati per sembrare più simili alle vere temperature’ sono dati falsi, che portano a falsi risultati”. Sarà interessante vedere cosa succederà nei prossimi giorni e nelle settimane che ci separano dalla Conferenza sui cambiamenti climatici (dal 7 al 18 dicembre). Intanto la controffensiva è partita: i mezzi di informazione italiani non ne parlano (ieri è intervenuto il solo Luca Mercalli, meteorologo ospite fisso di “Che tempo che fa”, il programma di Fabio Fazio, che ha troncato la discussione dicendo che poiché le e-mail sono diventate pubbliche con un furto, e quindi illegalmente, non devono essere prese in considerazione) e quelli stranieri puntano ai tempi “sospetti”. Con tempismo invidiabile ieri l’Onu ha fatto sapere che “le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto il più alto livello di sempre”, e per questo a Copenaghen gli Stati Uniti proporranno un obiettivo per il taglio della CO2. Quegli stessi Stati Uniti che, a oggi, sono i veri “killer” della Conferenza sul clima, dopo che Obama ha detto ai cinesi che in Danimarca non si deciderà un tetto alle emissioni, ma in pratica si rimanderà il tutto al prossimo anno. Resta da capire se tenedo conto delle rivelazioni di questi giorni o no.

Leggi L’oasi del Foglio dal blog Climate MonitorLeggi il blog Cambi di Stagione

© 2009 – FOGLIO QUOTIDIANO

di Piero Vietti

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Franco Marini, dopo la carica dei suoi sessanta del febbraio 2007 alla famiglia per poter procreare il Partito Democratico, finalmente raccoglie….

Scoppia la protesta degli ex popolari guidati da Franco Marini

Sabato 07.11.2009 20:13

“Stasera andrò a cena da mio figlio, giovane vivace, che mi chiederà “te le hanno date le chiavi di casa [e tu che non le volevi!]?”. Mi fa girare le scatole avere difficoltà nel dire che le chiavi non ce le hanno date, anche se dicono di averlo fatto. Io non mi impicco … [ perché no? Ogni Giuda e traditore che si rispetti muore impiccato e  tu…..tu ti sei gia’ dimenticato delle sessanta pugnalate alle spalle?]

“L’area democratica alle primarie ha preso il 34 per cento dei voti!”

Eppure cosa ti hanno dato, Franco Marini, in cambio della famiglia? Quello previsto dai DI.CO.

http://totustuus.info/librigratis/DICO.pdf

“Alla fine di questo paragrafo (Dal Club di Roma al Partito Democratico) un’altra strigliatina a quei deputati, figli degeneri di una Chiesa, madre snaturata, (perché senza amore verso “i più poveri tra i poveri”, cioè i bambini nel grembo materno), onorevoli che si ostinano ancora a dichiararsi cattolici, mentre sono solo ignari attori del complotto neomalthusiano contro la vita e la famiglia, destinati ad essere la coda dell’asino del Partito democratico, portato per le redini da Pannella, mentre  credono di essere saliti sul treno del progresso: fatevi bene i conti, non andate dietro a chimere e a false illusioni, perché in premio avrete solo un po’ di sterco neomalthusiano, e cioè, nichilismo, disperazione e morte, per voi, le vostre famiglie e per l’Italia.”

Ma va? Come sono stato facile profeta!!!


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Da l’Avvenire dell’11 ottobre 2009 – Accanimento terapeutico: c’è una psicosi che va combattuta.

Caro Direttore,

no! La flebo non si può fare! E’ accanimento terapeutico! A dirmi questo, riferito a una signora molto anziana, ultranovantenne allettata, ma lucidissima, non è stato Cappato o Marino, ma una persona dal cuore d’oro, che mio padre mi indusse fin da piccolo a stimare e a quasi venerare, perché diceva di lui: è di buon cuore! E’  vero allora quello che diceva un paio d’anni fa anche Francesco Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale, dell’evocazione dell’accanimento terapeutico come di uno spauracchio, di un complotto, di una psicosi collettiva [l’ennesimo Cavallo di Troia dei soliti neomalthusiani] da guarire con l’eutanasia! Forse sarebbe il caso di fare una legge sul fine vita tale da sgombrare il  campo dalla psicosi dell’accanimento terapeutico e sopratuttto capace di salvare dall’atroce morte per fame  e per disidratazione disabili e anziani.

Mario Romanelli                                                                                                                                                                                                                   Laurito (SA)

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