Vivere per aiutare il prossimo.

Vivere per aiutare il prossimo.

Così intitolò la mia lettera “Il Mattino” dell’11 luglio 1995

Pubblico questa lettera di 25 anni fa per coloro che fossero tentati di affermare che il sottoscritto ed altri come me odiano gli omosessuali solo perché contrari alla legge liberticida neomalthusiana di Zan & C. –

Mi si perdoni la presunzione, ma a volte mi chiedo se ci sono solo io ad aver pietà di persone che soffrono di miserie fisiche, mentali,morali e spirituali. Nel 1973 ero l’unico a Napoli ad interessarmi dei barboni della Stazione Centrale e di quelli del dormitorio pubblico. E mi chiedevo come mai la gente anche cattolica non si accorgesse di quegli uomini e di quelle donne. Contemporaneamente andavo in una zona molto malfamata di Napoli, parlo del rione Pazzigno, dove recentemente è stato scoperto il  bunker della  camorra,p er interessarmi di tre bambini, il cui padre era in carcere e la madre alcolizzata e anche lì ero solo, ero visto  da tutti con molta meraviglia, quasi fossi un marziano, ed io ero meravigliato della loro meraviglia. Nel 1976 andavo, sempre da solo, nella sede del Partito Radicale a Napoli, dove il martedì sera venivano radunate le donne, che volevano abortire e dove ero accolto a dire il vero molto democraticamente, per cercare di dissuadere le donne e lo facevo sia per amore dei bambini e sia per amore delle donne, perché l’aborto, lo dicono tutti, è una tragedia per la donna, ma tre milioni di donne hanno abortito legalmente dal ’78 ad oggi, senza che sia stato fatto niente a livello legislativo per loro, perchè non siano costrette al’aborto. Io personalmente mi sono indebitato fino al collo per evitare l’aborto di circa 150 donne. Nella mia esperienza posso assicurare che basterebbero 300.000 lire al mese per uno, due, tre anni, per salvare migliaia di donne dall’aborto all’anno.

Ho fatto questa premessa per dire: vuoi vedere che in Italia sia io sempre solo ad avere pietà e amore per gli omosessuali, che molte volte pagano con la vita questa loro tendenza? Come non pensare al povero Pier Paolo Pasolini e a tanti altri come lui, uccisi senza pietà e di cui si è occupata tante volte la cronaca nera del vostro giornale? Perché voler considerare ad ogni costo l’omosessualità una malattia genetica, cosa questa senza fondamento, come ha dimostrato il giornalista scientifico J. Crewdson del <<Chicago Tribune>>? [Come si può uscire dalla droga , così si può uscire dall’omosessualità!] Ho messa questa ultima frase tra parentesi quadre, perché fu tagliata dal giornale.

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Confisca dei beni e 41bis ai neomalthusiani che attentano alla nostra vita e alla nostra libertà.

Nel 1976 in occasione delle elezioni legislative a Napoli andavo da solo, pure di notte e nelle zone rosse della città ad affiggere manifesti della DC e dei Comitati Civici per contrastare l’avanzata del Comunismo e salvaguardare così la libertà e per impedire che  fosse eletta una maggioranza parlamentare che poi votasse l’aborto.  Nel 2007 scrissi a Bertinotti, allora presidente della Camera, per dirgli  che mi ero rivolto al segretario di Rifondazione Comunista del mio paese, per collaborare con lui contro “i poteri forti” e dissi chi erano e cosa volevano. Lui rispose dicendo che “Si tratta di valutazioni che manifestano un punto di vista differente dal mio… “ Chissà cosa intendesse mai con “poteri forti”!? Boh!?  Io ero terrorizzato e ne avevo ben donde dalla Piovra neomalthusiana de “I Signori del Mondo” e dai loro folli progetti di controllo demografico (attraverso la pianificazione familiare – contraccezione, sterilizzazione, aborto- l’eliminazione del matrimonio e della famiglia, l’ incremento della omosessualità, la confusione sessuale – gender-,  la depressione cronica, la creazione e gestione di crisi economiche mondiali, la eliminazione dei “pesi morti dei rifiuti umani”) e di creazione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Unico Governo Mondiale. Pensavo e penso che fosse necessaria una coalizione mondiale contro questi folli dittatori  del pensiero unico, così come lo fu quella contro il nazismo nella Seconda Guerra Mondiale.   Non s’è fatto niente contro costoro, si è lasciato loro mano libera ed ora questa folle legge liberticida contro l’omofobia, copiata da quella contro la blasfemia del Pakistan! Così dopo 75 anni si rischia di perdere di nuovo la libertà!

Visto che questi feroci neomalthusiani  – non vorrete mica pensare che siano Zan, Scalfarotto e Boldrini la mente di questa legge anti costituzionale?  essi sono solo il braccio – usano metodi intimidatori, proprio dei mafiosi, per farci accettare, pena la galera,  le loro follie  sul numero dei sessi, sul matrimonio, su padre e madre e sulla famiglia, ritengo sia necessario difendersi con gli stessi mezzi usati contro la mafia: confisca dei beni e 41bis. Credo che se gli Agnelli, i De Benedetti, i Benetton, i Caltagirone e i loro soci italiani e stranieri in Malthus – solo   loro e non ovviamente tutti gli iper ricchi d’Italia e del Mondo –  si vedono tintinnare le catene e materializzarsi davanti ai loro occhi la miseria credo che si guarderanno bene dal minacciarci e dal continuare a compiere altri disastri nazionali e mondiali!

I reati che si possono contestare a costoro sono tutti ben descritti nel codice penale, non come quelli contro l’omofobìa, pardon omosfemìa!

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Sul dialogo

Caro direttore, premetto che sono d’accordo a dialogare con chiunque abbia veramente voglia di farlo. Lo dico non per vantarmi, ma il sottoscritto andava anche nella sede anarchica di Via Montesanto a Napoli nel 1976 per parlare di e contro l’aborto. Con gli anarchici si poteva, e si può, parlare e dialogare. Non è possibile, invece, alcun dialogo con chi afferma che «non esiste nulla di giusto e di sbagliato» e «la coscienza è ciò che ti diceva tua madre prima che tu avessi sei anni» (Brock Chisholm), che non esiste né alto né basso, né sopra né sotto e l’unica cosa che conta è il fine che ha in testa punto e basta e non si vergogna di ricorrere a menzogne e attacchi di ogni genere pur di demolire l’interlocutore per far sì che tutto quello che dice non sia credibile. Visto che si sta parlando di aborto, come non ricordare negli anni 70 le menzogne dei 3 milioni di aborti all’anno e delle 20mila donne, morte ogni anno per aborto, mentre le donne in età feconda (dai 14 ai 49 anni) che morivano, e per le più diverse cause, in quegli anni erano in tutto 15mila? Voglio ricordare a tutti che fine fece l’appello dei nostri vescovi, a giudicare secondo ciò che «è giusto o sbagliato» la vicenda di Buttiglione, escluso dalla Commissione Barroso nel 2004, per la sua concezione dell’omosessualità! Se c’è qualcuno in grado di dialogare, senza che siano ricordate le Crociate o l’Inquisizione, con coloro che pretendono, attraverso l’«educazione sessuale obbligatoria», d’insegnare ai bambini dell’asilo, usando anche la forza, se necessaria, contro i genitori contrari, «la masturbazione infantile precoce» o di confonderli nella loro identità sessuale attraverso la ‘teoria del gender’, che si faccia avanti! Se non si può dialogare con costoro, come bisogna agire? Lasciarli fare o contrastarli in qualche modo per il bene dei nostri figli e della società? In nome del dialogo si è arrivati all’assurdo non solo di contrastare chi cerca di fare qualcosa per contrastare le perniciosissime lobby, che in questi ultimi anni hanno devastato la vita e la famiglia, ma addirittura a mettere la museruola, il bavaglio a tutti gli ultimi Pontefici! Che fine hanno fatto le grida d’allarme, lanciate contro «l’oggettiva congiura contro la vita» da Giovanni Paolo II, contro «le lobby antifamiglia» e «la dittatura del relativismo» (Benedetto XVI)? E quanto vengono ascoltate e amplificate le parole di Francesco, attuale e amato nostro Papa, contro le «colonizzazioni ideologiche», contro lo «sbaglio della mente del gender»? Non si può invocare il dialogo per fare i «cani muti», quasi un alibi, un pretesto per non lottare e magari ferirsi. Cordiali saluti. Mario Romanelli, Laurito (Sa) 

Mi ha incuriosito il suo cenno a fruttuosi e davvero vitali confronti con gli anarchici, gentile signor Romanelli. Ne ho avuti anch’io, di sorprendenti. Ma queste belle esperienze non ci esentano certamente dal dare ragione della nostra speranza con tutti gli altri possibili interlocutori. E, non per ultimi, con coloro che sono stati battezzati nella nostra stessa fede, persino… quando sono dei politici. La politica resta, secondo l’insegnamento della Chiesa, l’impegno più bello per un cittadino appassionato del bene comune, ma oggi è anche uno dei ‘mestieri’ più vituperati. Basta scorrere le cronache per verificarlo. Già, le cronache. In effetti non danno spesso voce al Papa, chiunque egli sia, quando dice cose scomode. Papa Francesco non fa eccezione, come ha ricordato con efficacia il cardinal Bagnasco nell’ultima assemblea della Cei. Ma le risulta che l’attuale Papa o anche soltanto uno dei suoi grandi predecessori si sia scoraggiato per questo e la sua voce abbia perso profondità, serenità e forza? Voci libere e attente, come quella di ‘Avvenire’, cercano di non essere da meno. Cerchiamo, cioè, di essere all’altezza di un timbro limpido ed esemplare, e dello stile evangelico che non è mai cupamente e duramente quello della trincea, ma – come dico spesso – quello del campo aperto anche se questo costa (e a volte espone a essere presi alle spalle anche dal ‘fuoco amico’, o presunto tale). Cerchiamo di essere coerenti col modello che ci viene proposto. So, perché l’ho sperimentato, attraversando anni diversamente duri (e diversamente belli), che i cristiani riescono sempre a pensare le loro ‘battaglie’ come gesto d’amore e come dialogo, e non concepiscono mai il dialogo come una ‘guerra’. So che non si arrendono e non si demotivano per quelle che agli occhi del mondo sono sconfitte, perché Cristo ci ha dimostrato che neanche la più grande e ignominiosa sconfitta è definitiva. So che non chiudono gli occhi sulle storture e non abbandonano la speranza di convertire il male in bene. Anche al tempo dell’individualismo assoluto e, dunque, della vertigine autoreferenziale che viene racchiusa nel concetto di ‘gender’. E poi – penso che anche lei possa confermarmelo, caro signor Romanelli – so che nessuno cambia opinione a strilli, schiaffi e sputi, mentre questo presto o tardi succede – eccome, se succede – davanti alla verità di un’esistenza sofferente o maltrattata, al cospetto della bellezza della vita accolta, servita e amata, di fronte alla generosità di chi si cura delle ferite degli altri e non solo delle proprie. C’è chi non ascolta, c’è chi disprezza e c’è chi inveisce? Lo vediamo. E non ce ne lasciamo sgomentare. Ecco perché, gentile amico lettore, non ho mai visto i veri cercatori di dialogo, soprattutto tra noi cattolici (impegnati in politica o meno), scegliere l’insignificanza e farsi «muti». Ma di una cosa continuo a essere certo: i cristiani si fanno riconoscere e attraggono al Vangelo e a una (anche laica) capacità di composizione delle differenze per come vivono dando ragione della propria speranza, per come pensano e operano e non per come sbraitano. Grazie per la sua amicizia e la sua passione, ricambio il cordiale saluto.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-campo-aperto-meglio-della-trincea-lo-stile-del-confronto-anche-se-costa

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Il parlamento e le vere urgenze

Lettera a l’Avvenire del 3 settembre 2013

Caro direttore,
sono un volontario di un centro di aiuto alla vita e svolgo la mia attività da oltre un decennio a circa 180 km da casa mia, prevalentemente nella striscia di terra tra Napoli  e Caserta, diventata tristemente famosa come la “Terra dei fuochi” tossici. E più che al giornale voglio scrivere ai nostri parlamentari, i quali non solo non pensano a trovare soluzioni ai  “veri problemi della gente vera del nostro Paese”, come di  recente lei ha scritto su Avvenire, ma  si stanno impegnando con un’urgenza degna di miglior causa a varare la legge sull’omofobia, che non ha nessun altro scopo se non quello neomalthusiano di imporre con la forza delle leggi lo sdoganamento dell’omosessualità e l’accettazione dell’ideologia del gender al fine di poter controllare e limitare la crescita demografica.
Ecco io ora vorrei porre davanti ai loro occhi e alla loro attenzione delle urgenze,  queste sì reali. Mi riferisco non solo ai tanti ammalati di cancro dall’inquinamento da rifiuti industriali e ai roghi tossici della “Terra dei fuochi”, che continuano, e rendono in alcuni giorni l’aria davvero irrespirabile e forse nessuno come il sottoscritto che vive nel Parco Nazionale del Cilento se ne può accorgere, ma anche all’estrema indigenza di vasti strati della popolazione con tantissime famiglie ridotte sul lastrico dalla crisi economica (creata ad arte con i mutui subprime dagli iper capitalisti neomalthusiani…) e che si dividono, perché non possono pagare l’affitto di casa ed i coniugi tornano ciascuno dai rispettivi genitori, pure in difficoltà, separando pure i figli. E non solo le famiglie sono alla fame, ma anche la chiesa locale, che svolge un importantissimo ruolo di ammortizzatore sociale è allo stremo, come  ha fatto sapere qualche settimana fa il card. Sepe, arcivescpovo di Napoli.  Si chiedano fino a che punto possono approfittare della pazienza della gente! E’ vero che la pazienza è l’oro di Napoli, come disse uno scrittore, però anch’essa ha un limite. Farebbero molto meglio a pensare a chi sta morendo di tumore e alle famiglie che fanno la fame, piuttosto che a varare leggi esiziali, miranti a dissanguare la già troppo vecchia cara nostra Italia.
Aggiungo che anche tanti Centri di  aiuto alla vita sono allo stremo e non si sa proprio come fare ad aiutare le tante mamme già tentate di abortire per difficoltà economiche e che hanno portato avanti la gravidanza grazie anche alla speranza di poter usufruire dell’aiuto di 160 euro al mese per 18 mesi garantito dal Progetto Gemma. Per questo lancio un appello ai lettori di Avvenire, affinché sottoscrivano un Progetto Gemma, chiamando la Fondazione Vita Nova di Milano, tel.  02 48702890   – 02 56805515   o scrivendo a gemma@fondazionevitanova.it       http://www.fondazionevitanova.it/

 

 

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5 PER MILLE al Centro di aiuto alla vita 93006620657

Almeno le briciole per le vita contro i miliardi dei più ricchi del mondo usati per distruggerla

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NOTTE 11- 12 FEBBRAIO 2009 – FESTEGGIAMENTI PER LA MORTE DI ELUANA, OFFERTA IN LIBAGIONE SULL’ALTARE MASSONICO DEL DARWINISMO SOCIALE

Da l’Avvvenire del 13 febbraio 2009
Un ricco catering nella sua villa seicentesca, quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati, camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friuliani: Eluana attendeva ancora sepoltura l’altro ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l’avvocato Campeis – il legale udinese di Peppino Englaro – ha imbandito la sua tavola per i giornalisti. “So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione [condizionamento mentale con Riotta, falsità e menzogne con Marinella Chirico, travisamenti fraudolenti di Concita De Gregorio ecc…]che ci avete dato…..”. C’erano già quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis. C’era finalmente Renzulli, figura storica del [nazional]socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell’intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine. La festa è andata avanti fin quasi all’alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: “Ci siamo andati, racconta il collega di un grande quotidiano – : effettivamente era qualcosa di surreale”. Al mattino [12 febbraio 2009, secondo centenario della nascita di Darwin], viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, ieri si seppelliva Eluana [“peso morto di rifuto umano”, “palla di piombo al piede del progresso della società”!]
[Perciò la festa! e che festa per i massoni!? Mai c’è stato e mai più ci sarà un Darwin Day più esaltante del 12 febbraio 2009- L’uomo desacralizzato, ridotto solo ad un animale, non più immagine e somiglianza di Dio, di valore infinito, per il quale Cristo ha versato il suo Preziosissimo Sangue sul patibolo della Croce] M.P.

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Ma siamo già all’omosfemia?

In Scozia il bambino che chiama “papà” il papà offende i gay. Da oggi in avanti deve imparare a chiamarlo partner

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14 febbraio 2011 – San Valentino – Festa degli Innamorati

Tg1 ore 20 – San Valentino nel mondo – S’incomincia dalla Tailandia con una coppia di giovani che si baciano per 24 ore, minuto più, minuto meno, ma alla Tailandia, si sa, nell’immaginario collettivo si associa il turismo sessuale, per cui il bacio tra due innamorati è roba squallida da terzo mondo. Poi si continua, adesso non ricordo, con quali altri Paesi sempre più evoluti, per approdare, dulcis in fundo,  alla “civile” Inghilterra: ” ….sì, ma gli inglesi preferiscono gli animali!!!!!”

Cosa hanno voluto dirci o meglio inculcarci con con questo condizionamento mentale i massoni della Rai, che guardano sempre all’Inghilterra, e almeno una volta al giorno nei Tg trovano il pretesto per parlare di  essa? Forse ci hanno voluto mettere in testa che provare amore per un animale, un cane, un gatto, è civile, moderno, mentre l’amore per e tra un uomo e una donna è roba da terzo mondo?  Che noi Italiani saremmo degl’incivili (Tailandesi) fino a quando non amiamo un gattino, un cagnolino, un coniglietto, un porcellino, un rospino più di un uomo o di una donna, come fanno gli Inglesi, quelli sì civili?.  Ma se l’uomo è addirittura inferiore agli animali, perché avere da ridire allora se si fanno fuori i vecchi decrepiti, gli ammalati terminali, le Terry Schiavo, le Eluana Englaro? Forse che non facciamo lo stesso con un  volatile con la peste aviaria? Mica siamo così arretrati da considerare l’uomo superiore ad un animale, quando i “civili” Inglesi lo considerano inferiore ad esso?

A proposito d’inferiorità, c’è stato un certo Adolph Hitler, che già considerava gli uomini inferiori agli animali, non per nulla proibì la vivisezione sugli animali, mentre approvò  quella sugli Ebrei. Vuoi vedere che in Rai ci sia qualche Furher redivivo, intenzionato a condurre gli Italiani verso la civiltà…dell’eutanasia dei bambini handicappati, dei mutilati, dei matti, dei lager, della Shoah?

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Perché la tripla A della Moody’s ai mutui subprime?

Per “creare e gestire crisi economiche mondiali” di Aurelio Peccei del Club di Roma, per far boccheggiare l’umanità nella “depressione cronica” di  Frederick S. Jaffe. Ma da un neomalthusiano come Warren Buffett che controlla Moody’s cosa potevamo aspettarci di meglio della tripla A a titoli tossici? Perché se erano da tripla A, lui non se l’è comprati?

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DA CHI E’ PAGATO SAVIANO? ACHILLE DELLA RAGIONE FU PAGATO DAGLI AGNELLI PER FAR LEGALIZZARE L’ABORTO. SAVIANO DA CHI E’ PAGATO PER DARE LA DOLCE MORTE DI HITLER?

Il mostro della Ragione Achille fece leva sull’avidità e sull’invidia per i suoi miliardi per far legalizzare l’aborto: si vantò il 28 aprile del 1978 su La Stampa degli Agnelli con una “incauta dichiarazione” di aver guadagnato mille milioni praticando aborti, di aver fatto 14.000 aborti in due anni, di fare 40/50 ed anche 60 aborti al giorno, di essere “il primatista degli aborti!”!!!!!!

Il messaggio che gli fu fatto  lanciare ai senatori  e all’opinione pubblica con la sua “incauta dichiarazione” fu:  “O voi tutti che tirate la cinghia e puzzate di fame al contrario di me che sguazzo nelle ricchezze e che per di più ho in mente di guadagnare un altro miliardo, legalizzate l’aborto ed io “il pescecane” non mi ingrasso, non mi arricchisco piu’!”

A questo criminale di Saviano, cinico Killer al servizio pure lui della “Piovra massonica e noemalthusiana”, di cui fanno parte gli Agnelli,   gli è stato fatto lanciare lo stesso messaggio del mostro della Ragione, basato sull’invidia: Legalizzate l’eutanasia e i medici non si arricchiscono più con le tangenti, con i vostri soldi negli ospedali per uccidere i  vostri parenti!

Roba da manicomio criminale!

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